Le Congregazioni Religiose e il Terzo Settore. Lo Strumento di autovalutazione Dikaios

L’organizzazione e la gestione di una Congregazione religiosa (CR) può essere un’attività complessa, che richiede la preparazione degli amministratori e dei rappresentanti legali della Congregazione stessa. 

Ma l’attività quotidiana degli amministratori può essere semplificata con strumenti specifici, volti ad agevolare le esigenze gestionali e organizzative della Congregazione. 

Tra tali strumenti sono fondamentalmente quelli creati per finalità di autovalutazione: un vero e proprio esame delle attività che sono realizzate o gestite dalla CR o comunque di titolarità della CR.

Come noto, infatti, un Ente religioso può essere titolare di diverse attività: puramente confessionali o di proselitismo, o attività che hanno aspetti spiccatamente commerciali (si pensi all’attività ospedaliera o di formazione, ad esempio). Perciò, ogni CR che voglia operare in Italia si munisce di un codice fiscale e della denominazione “EECR” (Ente Ecclesiastico Civilmente Riconosciuto). Inoltre, una Congregazione Religiosa può essere titolare di diverse attività, e per ognuna di queste la CR può ottenere un codice fiscale diverso.

Tuttavia, i codici fiscali e la denominazione di EECR non sono idonei a definire con precisione il campo di attività della Congregazione. 

Anzi, è possibile che per anni, se non per decenni, la CR abbia agito senza esaminare le proprie attività attentamente, cioè senza procedere ad un’autovalutazione che la aiutasse a comprendere quali fossero le potenzialità, i rischi e la natura giuridica dei rapporti che la CR pone in essere con soggetti terzi.

Il D.Lgs. 117/2017 ha introdotto la normativa sul Terzo Settore, che disciplina l’amministrazione delle attività senza scopo di lucro, con esclusione degli Enti Ecclesiastici. Ciononostante, certi enti costituiti da una CR (come fondazioni o istituzioni caritatevoli) potrebbero afferire al Terzo Settore e potrebbero essere soggette a regole che hanno un impatto considerevole sul patrimonio (che abbiamo trattato e che tratteremo in altri articoli e seminari). 

Perciò, abbiamo predisposto lo “Strumento di Auto Valutazione della Disciplina del Terzo Settore per le Congregazioni Religiose“, da usare per fare chiarezza all’interno della Congregazione stessa.

Lo Strumento di Auto Valutazione è una flowchart con cui, in maniera facile e immediata, la Congregazione può fare il punto sulle proprie attività in relazione alle attività del Terzo Settore che potrebbe gestire inconsapevolmente.

Per esempio, si pensi a una Congregazione che svolga, oltre alle attività di beneficenza e di volontariato, anche attività di tipo commerciale (come una scuola o una casa vacanze). 

Come è facilmente intuibile, le attività di volontariato e di beneficenza sono specifiche di un Ente del Terzo Settore; mentre la scuola e la casa vacanze sono attività che potrebbero essere svolte anche da un’impresa commerciale, e quindi l’Ente Ecclesiastico dovrebbe valutarle e trattarle in maniera diversa.

Tornando quindi al modello di autovalutazione predisposto da Dikaios, che Vi invitiamo a scaricare e ad utilizzare, avete a disposizione uno strumento agile e immediato per poter conoscere lo stato e la natura delle Vostre attività. 

Usare il modello è piuttosto semplice.

Il punto di partenza è identificare uno specifico codice fiscale (CF) di cui la Congregazione è titolare. 

A quel punto, basta seguire il percorso delineato sulla chart flow, rispondendo alle domande che si trovano lungo il percorso stesso.

In questo modo, ad esempio, ci si potrà imbattere nella domanda “Il codice fiscale è proprietario di qualche asset?”. Tale domanda ha proprio lo scopo di verificare se ci siano dei beni (come immobili o autoveicoli) collegati a quel codice fiscale.

Sempre seguendo il percorso del diagramma, si potrà notare che tale domanda prevede due possibili risposte: Sì o No.

Nel caso si risponda “Sì” alla domanda appena vista, la chart flow si conclude in “Rischio!”. Come noto, infatti, tutti i beni comportano dei rischi di gestione e di regolarità fiscale, soprattutto i beni immobili, la cui proprietà potrebbe anche essere messa a repentaglio dalla disciplina del Terzo Settore (abbiamo spiegato questo concetto nel nostro piccolo seminario del 25.09.2021). Pertanto, a questo punto del diagramma, l’amministratore accorto dovrà verificare se la CR è in regola con tutti gli adempimenti che la legge prevede per i singoli asset.

Invece, sempre prendendo come esempio la domanda appena vista, nel caso la risposta sia “No”, la chart flow si conclude con “Opportunità”. Infatti, una diversificazione del proprio patrimonio è sempre auspicabile, di modo da poterne preservare (se non accrescere) il valore. 

Ma, soprattutto, entrare nel Terzo Settore potrebbe rivelarsi utile, sia per proteggere il vostro patrimonio, sia per acquisire eventuali vantaggi fiscali: solo un’analisi dettagliata della vostra specifica situazione potrà farvi decidere consapevolmente. Comunque, a questo punto del diagramma, l’amministratore accorto dovrà verificare se la CR ha opportunamente messo al sicuro il proprio patrimonio e, se del caso, come diversificarlo.

Non si può non sottolineare che un’analisi individuale preliminare, come quella svolta con lo “Strumento di Auto Valutazione della Disciplina del Terzo Settore per le Congregazioni Religiose“, comporta una maggiore consapevolezza in ordine alla strutturazione dell’Ente. In questo modo, con un semplice esame interno (che essendo interno comporta senz’altro una maggiore tutela della privacy), si potranno conoscere i rischi, le esigenze e le opportunità connesse alle proprie ramificazioni.

Una volta effettuata tale autovalutazione, infine, sarà più facile per la CR interfacciarsi con professionisti esterni, che potranno svolgere consulenze mirate e dedicate alle singole realtà della medesima Congregazione.