Conciliazione e Arbitrato per Enti Ecclesiastici

Gli enti ecclesiastici intrattengono relazioni economiche e giuridiche tra di loro, ma anche con le imprese e le persone fisiche, tanto per amministrare le proprie attività quotidiane di gestione quanto per perseguire i propri scopi religiosi e/o sociali. Le organizzazioni laiche ed ecclesiastiche, inoltre, si relazionano (in modi diversi) con la collettività, da cui ricevono istanze specifiche e a cui devono rispondere coerentemente con la propria missione.

Incomprensioni o imprevisti possono innescare conflitti in merito all’interpretazione o all’esecuzione dei contratti conclusi per disciplinare i rapporti civilistici che coinvolgono almeno un ente ecclesiastico, ripercuotendosi con effetti negativi sulle collettività coinvolte. Tali conflitti possono essere composti tramite la giustizia ordinaria oppure tramite strumenti alternativi (ADR, Alternative Dispute Resolutions), più adatti a tali fattispecie perché strutturati per contemplare le esigenze specifiche degli enti ecclesiastici, delle imprese e delle persone fisiche coinvolte in quei rapporti.

Gli enti ecclesiastici, le imprese e le persone fisiche, infatti, riscontrano alcune difficoltà tipiche nel gestire le controversie davanti all’autorità giudiziaria statale: la durata eccessiva dei processi, la specificità della natura dei soggetti coinvolti e del diritto applicabile, la tutela limitata della riservatezza finiscono per scoraggiare il ricorso al giudice ordinario.

Il Progetto di Conciliazione e Arbitrato per Enti Ecclesiastici (CAEE) nasce proprio dalla consapevolezza delle difficoltà sopra illustrate per iniziativa dell’Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA) e di Dikaios (l’unico studio legale italiano certificato B Corp™): due aggregatori di professionisti che comprendono l’importanza e la delicatezza della soluzione dei conflitti tra imprese ed enti ecclesiastici. 

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Il Progetto di Conciliazione e Arbitrato

Enti ecclesiastici e imprese sono soggetti complessi: organizzati secondo articolazioni proprie che rispecchiano esigenze particolari (con similitudini e contrapposizioni), che possono coinvolgere anche giurisdizioni diverse (quella civile di vari stati e quella canonica) e che, soprattutto, si reggono sulle persone che ne fanno parte (ciascuna con valori ed esperienze peculiari).

Queste organizzazioni complesse hanno necessità di usare strumenti che semplificano tanto lo svolgimento delle loro attività quanto la gestione di eventuali conflitti, dato che le conseguenze delle loro azioni possono ripercuotersi su collettività più vaste, come piccole comunità locali o interi segmenti di mercato. Le persone coinvolte in questi rapporti giuridici, del resto, hanno esigenze e sentimenti che necessitano di essere riconosciuti anche durante la gestione dei conflitti.

Il Progetto CAEE nasce proprio per agevolare le persone, le imprese e gli enti ecclesiastici nella risoluzione delle controversie civili che coinvolgano almeno un ente ecclesiastico, mettendo a loro disposizione un ambiente neutro e sicuro e un procedimento riservato ed efficace con cui comporre i conflitti, considerando l’opportunità di salvaguardare le relazioni fra le parti e creare nuovo valore.

L’AIA, come istituzione che amministra procedimenti arbitrali e come appointing authority per conciliatori ed arbitri, garantisce certezza giuridica e riservatezza attraverso la nomina di professionisti esperti e capaci di intendere le particolarità delle relazioni tra il mondo laico e quello ecclesiastico.

Le camere arbitrali e di conciliazione operano da tempo nel mondo laico. L’AIA ha maturato un’esperienza consolidata nell’arbitrato commerciale sin dalla seconda metà del Novecento e ha contribuito a sviluppare l’arbitrato e gli altri metodi ADR e ad espandere il loro ambito di applicazione, soprattutto nel momento attuale, per supportare la crisi della giustizia ordinaria. Le ADR, però, devono ancora essere implementati nei rapporti tra mondo laico ed ecclesiastico, per facilitare l’accesso a una giustizia attenta e consapevole.

Dikaios assiste regolarmente enti ecclesiastici e non lucrativi nella gestione dei loro rapporti (anche conflittuali) interni e di quelli col mondo laico.

AIA e Dikaios hanno ideato il primo – e finora l’unico – progetto di Arbitrato e Conciliazione che tuteli adeguatamente le caratteristiche e gli interessi specifici tanto delle organizzazioni laiche e di quelle ecclesiastiche, ponendo le persone al centro del processo.

Le caratteristiche del Progetto CAEE

Il Progetto CAEE offre alle imprese e agli enti ecclesiastici un procedimento arbitrale amministrato da un’istituzione di chiara fama attraverso la designazione di professionisti esperti e consapevoli dei valori e delle esigenze che caratterizzano i rapporti tra organizzazioni laiche ed ecclesiastiche. Un procedimento che, però, prevede anche la possibilità di un tentativo preliminare di conciliazione, volto a comporre le controversie grazie a soluzioni ideate dalle parti stesse.

I conciliatori e gli arbitri nominati dall’AIA, che partecipano alla CAEE, sono esperti dell’ordinamento civile e/o di quello canonico, delle caratteristiche dei rapporti interni al mondo ecclesiastico e di quelli tra il mondo civile e quello ecclesiastico. Questi due “mondi”, seppur in modi e con intensità particolari, condividono interessi e valori che sono assimilati dal Progetto.

La CAEE prevede che vengano designati arbitri che presentino i requisiti tipici richiesti per ciascun altro arbitro, ma che dimostrino altresì sensibilità verso gli interessi specifici delle parti in lite, tenendo in considerazione la posizione patrimoniale delle imprese e degli enti ecclesiastici e cercando, ove possibile, di preservare la loro relazione contrattuale, soprattutto in casi in cui siano coinvolti i più estesi interessi di una collettività. Si richiede anche che gli arbitri mostrino disponibilità qualora le parti, nel corso del procedimento arbitrale, riescano a trovare soluzioni autonome, anche conciliative.

Le procedure arbitrali e conciliative di questo Progetto saranno svolte secondo il Regolamento di Arbitrato AIA 2016 (ordinario o documentale), che garantisce riservatezza, imparzialità e indipendenza, professionalità e competenza degli arbitri, certezza dei costi. Gli arbitri e i conciliatori coinvolti potranno essere designati dalla Corte di Arbitrato AIA (ex art. 1.5 del Regolamento).

I vantaggi della CAEE

Le persone, le imprese e gli enti ecclesiastici che scelgono di risolvere un conflitto aderendo a questo Progetto possono sottoporre la controversia all’attenzione del Tribunale arbitrale che valuterà ogni caso con l’obiettivo di raggiungere una decisione nel rispetto delle esigenze e dei valori – peculiari e comuni – delle persone, delle imprese e degli enti ecclesiastici.

Gli elementi ispiratori della CAEE sono:

  • Tutela dei diritti delle parti.
  • Rispetto dell’etica e dei valori fondamentali nel procedimento.
  • Competenza, imparzialità e indipendenza degli arbitri.
  • Supporto alle parti da parte dell’istituzione arbitrale prima e durante il procedimento.
  • Controllo dell’AIA sulla gestione del procedimento.
  • Rapidità nel rendere il lodo.
  • Confidenzialità e obbligo di riservatezza da parte degli arbitri e della istituzione arbitrale.
  • Contenimento dei costi del procedimento.
  • Valutazione dell’impatto sociale del conflitto.

Scarica “la cultura della mediazione quale strumento preventivo”

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La CAEE promuove un procedimento ADR orientato alla chiarezza, alla snellezza, alla riservatezza, alla certezza del risultato e alla qualità: esigenze raccolte nelle revisioni periodiche del regolamento AIA.

Una cultura ADR e il rispetto di valori fondamentali come quelli promossi dal Progetto consentiranno di predisporre contratti tra enti ecclesiastici e imprese sempre più chiari e specifici, capaci di prevenire i conflitti o di risolverli con successo e soddisfazione anche grazie all’implementazione di clausole compromissorie standard.

 

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